I giardini pubblici di Via Campofregoso sono un fazzoletto di verde ritagliato tra due strade ad alta densità di traffico e le sponde del fiume Nera.
Non hanno di certo una posizione felice, sono tuttavia piuttosto frequentati per lo più dai bambini.
Anche in questo caso, ci troviamo a dover denunciare il degrado in cui versa il parco ed a protestare per i gravi rischi all’incolumità dei nostri figli.
La condizione generale è a dir poco disastrosa a causa di sporcizia e rifiuti sparsi un po’ ovunque; la vegetazione è incolta, la fontana sembra essere abbandonata da anni.
Nei suoi pressi sono presenti delle cavità (non visibili e della misura di un piedino) adiacenti ad un tombino parzialmente coperto dall’erba…facile immaginare cosa potrebbe accadere se qualche piccolo dovesse inavvertitamente finirci dentro.
La situazione di pericolo più grave è però in quella porzione del parco, adiacente al fiume, all’altezza di via dell’Argine.
Parte della recinzione è stata divelta e ci sono diversi punti in cui è facile sprofondare in un dirupo a strapiombo sul fiume.
I pochissimi parchi cittadini dovrebbero essere, per i bambini e le loro famiglie, delle oasi felici in una città come la nostra assediata dall’inquinamento e dal traffico, in realtà sono spesso fonte di pericolo a causa dell’incuria di chi dovrebbe gestirli e vengono lasciati in mano a vandali che ne fanno scempio.
Neanche un paio di mesi fa la notizia di un bambino punto da una siringa nei giardini di Collerolletta, più recente la protesta di alcuni residenti del quartiere Cesure per la condizione del loro parco di nuovo assediato dalla sporcizia e dagli escrementi dei cani.
Perché bisogna sempre arrivare a situazioni limite prima di intervenire?
Perchè il patrimonio della collettività non viene curato e valorizzato costantemente invece di aspettare ogni volta il recupero ex novo?
Francesca Consiglio
Presidente Comitato per i Diritti dei Bambini
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