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venerdì 27 febbraio 2009

Ma il carnevale non era dei bambini?



Egr. Signor Sindaco,

Torno in questo momento dallo scempio che si è fatto oggi, martedì grasso, in Piazza Solferino. Per mano ho i miei figli di 3 e 6 anni che, mascherati e sorridenti si erano recati come ogni anno in quella Piazza per festeggiare il LORO carnevale. Ma il LORO carnvale non ha potuto avere luogo, perché noi e la maggior parte delle altre mamme con figli siamo dovute scappare via per evitare il "fuoco incrociato" delle scorribande di adolescenti dal volto coperto che, adrenalinici e sovreccitati non risparmiavano nessuno.

Non sono nativa di Terni e trovo un pò bizzarro il fatto che ogni anno debba avere luogo questo rituale belligerante che nulla a che vedere con il significato originario del carnevale, tuttavia fintanto che il grosso della "guerra" ha luogo fuori dalle zone frequentate dai più piccoli, si può chiudere un occhio, nessuno vuole moralizzare. Tuttavia vien da chiedersi perché gli adolescenti abbiano il diritto di riempire di schiuma indiscriminatemanete donne, anziani, passanti e bambini piccolissimi mentre i piccoli non abbiano pari diritto di godersi in santa pace una festa allegra, fatta di costumi colorati e carta colorata.

Chiedo al comune perchè in piazza non si tolga una buona volta quel obrobrio di gonfiabile e si vieti la vendita a prezzi quadruplicati di bombolette. Possibile che il comune non è capace di fare di meglio? Me non avevata un Ludobus per far fare dei giochi ai bambini?...non si può mettere della musica allegra e un pò di animazione? Non si può esercitare un minimo di controllo? I vigili c'erano ma hanno avuto l'ardire di risponderci male quando gli abbiamo chiesto di intervenire per sedare la folla impazzita. Ci hanno risposto che "non è vietato" spruzzare schiuma da barba all'impazzata, anche quando questo finisce negli occhi dei piccoli o quando questi vengono scagliati a terra dagli adolscenti intontititi dal loro sfogo aggressivo.

Fiduciose che un carnevale del genere non avrà MAI PIU' LUOGO in questa città, porgo cordiali saluti.

Silvia Sandri

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